E’ discesa la notte sul mondo,
il creato e avvolto nell’ombra:
il Serafico Padre Francesco
la sua vita conclude sereno.
Ha nel suo cuore un incendio d’amore,
nel suo Dio ha la mente rapita;
i suoi figli lo imploran dolenti:
tu non devi lasciar il tuo gregge.
Leva gli occhi il Serafico Padre,
stende sopra di loro la destra:
<<Su voi scenda qual provvida pioggia
Abbondante la grazia divina.
Allontani da tutti il peccato,
alimenti nei cuori l’amore,
nelle menti riaccenda la luce
che rischiara e conduce alla meta>>.
Sulle labbra si spegne la voce,
il suo spirito è in cielo rapito:
il suo volto rivela raggiante
la perfetta letizia celeste.
Gloria al Padre e al Figlio cantiamo,
e allo Spirito Consolatore;
Trinità sempiterna e beata
Che glorifica in cielo. Amen
Inno
Francesco poverello,
rivestito di grazia,
ascende lieto ingloria
nel regno dei beati.
Esce umile e nudo
Dalla scena del mondo,
de entra ricco nel cielo
festeggiato dagli angeli.
Nel suo fragile corpo
Reca impressi i sigilli
dell’Agnello immolato sul legno della croce.
Dolce padre dei poveri,
amico della pace,
tu splendi come un sole
nella Chiesa di Dio!
A te sia lode, o Cristo, Parola del Dio vivo,
che sveli nei tuoi santi
la gioia dell’Amore. Amen